A Crema c'è una chiesetta appena dietro le mura, muri piatti, abbastanza semplice all'esterno. È intitolata a Santa Maria delle Grazie.

C'era un'immagine della Vergine a cui i devoti pregavano e si crede abbia concesso molte grazie, era custodita in una piccola cappella incassata nelle mura. In seguito decisero di costruire una chiesa più grande, e l'immagine fu trasferita lì nel 1613.

La chiesa dovette essere decorata con fasto e fu commissionata ad un artista locale, Gian Giacomo Barbelli, che aveva studiato a Napoli e, secondo il parroco della chiesa, lavorava in quel momento a Venezia. Quest'ultima circostanza, se confermata, sarebbe interessante, attestando la sua esperienza da entrambi i paesi dei due centri principali per la storia del violoncello.

La volta contiene un'assunzione della vergine e tutt'intorno deve esserci una grande festa, quindi un tripudio di 138 angeli che cantano e suonano. In particolare ci sono 8 grandi angeli, negli angoli, con un violino basso suonato orizzontalmente, un violino, un'arpa, un liuto, due cornetti, una tiorba, una chitarra-liuto.

La chiesa ha purtroppo una scarsa illuminazione, quindi è difficile scattare buone foto di alcuni di loro.

Da un lato dell'organo ci sono altri due angeli musicisti, uno che suona un minuscolo contrabbasso su un perno di legno, in verticale e con impugnatura da sotto, l'altro che suona un altro strumento di cui non conosco il nome ufficiale corretto, ma nelle montagne dell'Alto Adige compaiono spesso nei souvenir vecchio stile e si chiamano mandola.

Gli affreschi sono datati 1635-38. E abbiamo due diversi bassi di violino, uno grande orizzontale e uno piccolo verticale con puntale. Sono sicuro che qualcuno salterebbe e direbbe: vedi? Orizzontale e grande per il continuo e verticale e piccolo per passaggi veloci diminuiti. Tuttavia, secondo me, nulla prova che anche il piccolo grigio suoni il continuo, essendo accanto a una “mandola” e un organo.

Non importa cosa, questi affreschi sono mozzafiato, per la loro prospettiva, ricchezza di colori e dettagli. Essendo lo spazio relativamente piccolo non si può non rimanere stupiti da questo lavoro prospettico, che, nonostante i 138 angeli, non sembra affollato, ma solo festoso. Consiglio vivamente una visita lì!

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